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Trento, 14 novembre 2006
COSTRUZIONE DELLA NUOVA SEDE DELLA COOPERATIVA AGRI 90 A STORO
Interrogazione a risposta scritta presentata da Roberto Bombarda
consigliere provinciale dei Verdi e Democratici per L’Unione

Lo scorso 31 ottobre il Consiglio comunale di Storo, con delibera n. 29, ha concesso una deroga per consentire alla locale Cooperativa Agri 90, importante realtà economica e sociale della zona, di avviare l’iter per la costruzione di una nuova sede per la lavorazione e la commercializzazione della famosa “farina gialla” da polenta, orgoglio del paese e dell’intera valle del Chiese. L’area all’interno della quale andrebbe a realizzarsi quest’opera è posta in località Sorini, pregevole zona agricola posta lungo la strada statale del Caffaro – e per questo motivo di comprensibile interesse “strategico” per gli obiettivi della cooperativa - ma nelle immediate vicinanze di una frazione abitata. E’ chiaro anche alle persone meno esperte che dal punto di vista ambientale e paesaggistico una struttura delle ipotizzate dimensioni di quindicimila metri cubi – su oltre 2 mila metri quadrati coperti, come si evince dagli articoli riportati dalla stampa locale – che ospita attività di tipo industriale quali l’essiccazione e la lavorazione del mais e che comporterebbe, oltre all’inquinamento acustico, anche un certo traffico per il conferimento della materia prima e per la commercializzazione del prodotto finito, appare in contraddizione con l’attuale destinazione dell’area. Il PRG di Storo prevede infatti correttamente che la lavorazione e la trasformazione a scala industriale di prodotti agricoli e forestali e la loro commercializzazione possa avvenire nell’ampia area industriale. Ora, se da un punto di vista strettamente commerciale – leggasi visibilità – la località Sorini si presterebbe ad “attirare l’occhio” delle migliaia di turisti e potenziali clienti in transito, dall’altra parte un edificio di dimensioni industriali, quand’anche ben progettato e costruito, parrebbe deturpare irrimediabilmente un’area dalla vocazione agricola, dal tipico paesaggio della bassa valle del Chiese e, come già ricordato, in prossimità di un’area abitata.

Le esigenze della Cooperativa Agri 90 sono dunque rispettabili e legittime e vanno correttamente assecondate dalla Provincia per quanto attiene il sostegno al suo sviluppo, ma crediamo che queste esigenze debbano essere opportunamente contemperate con gli interessi generali di tutela dell’ambiente e del paesaggio e di rispetto della popolazione insediata nell’area abitata presso la quale andrebbe ad insediarsi l’ipotizzato stabilimento.

Ciò premesso,

si interroga la Giunta provinciale per sapere:

1. quale sia l’odierna destinazione urbanistica dell’area in località Sorini dove è stata ipotizzata la realizzazione del nuovo stabilimento di Agri 90;

2. se gli organi tecnici della Provincia, in primis la Commissione Urbanistica Provinciale, si siano mai espressi al riguardo della trasformazione di quest’area in zona industriale;

3. se visti gli indirizzi che intende adottare il nuovo Piano Urbanistico Provinciale, volti in particolare alla conservazione del terreno agricolo da ulteriori cementificazioni, non sia opportuno garantire la tutela delle odierne aree agricole di pregio;

4. se non ritiene che l’insediamento di un’unità produttiva in un’area attualmente destinata a fini agricoli e posta nei pressi di un centro abitato possa nuocere alla vivibilità ed alla tranquillità dello stesso centro;

5. come pensa eventualmente di affrontare i problemi viabilistici che si creerebbero con la realizzazione di un nuovo polo industriale e commerciale che dovesse nascere con la costruzione del nuovo stabilimento della Cooperativa Agri 90;

6. se non ritenga più opportuno indirizzare il finanziamento alla Cooperativa Agri 90 finalizzandolo all’insediamento dello stabilimento in zona industriale ed eventualmente prevedendo e finanziando in altra area posta lungo la statale del Caffaro un luogo idoneo per la semplice commercializzazione e promozione del prodotto.

Cons. prov. dott. Roberto Bombarda

     

Roberto Bombarda

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